Quando sei da sola e intorno tutto dorme, si in quel momento la città ti appartiene, puoi giocarci, puoi scherzarci, puoi farla tua. E' li, che ti aspetta, è solo per te. Già perchè i suoi abitanti dormono, ma lei no, lei è sempre li che ti guarda, che aspetta una tua mossa. Ed ecco cosa amo fare io: accendo il lettore mp3 e canto. E cammino per la strada come se mi stessero riprendendo, come se quello fosse il mio video musicale e quella la mia canzone. Poi tac, arrivi davanti la porta di casa, spegni l' mp3 mentre cerchi le chiavi... ed entri. La magia è finita. Ora sei al sicuro nella tua casa. Quando stavo in Germania abitavo a Hildesheim e per tornare a casa dovevo farmi una ventina di minuti a piedi. Niente di tragico, ma non lo facevo quasi mai. Avevo paura e prendevo il taxi. Si perchè a piedi camminavi per vie poco illuminate, con dei lampioni che trasmettevano una luce soffusa di color arancione scuro e ricordavano qualche film con gli zombie. Poi dopo le tre del mattino spesso incontravi (e non sto scherzando) delle vecchiette un po' gobbe che si trascinavano la borsa con le rotelle, quella per fare le spesa. Mi sono sempre chiesta chi fossero e dove stessero andando. A Bologna invece non mi piaceva, un po' per i portici che non ti facevano vedere il cielo, un po' per i titoli di giornali che potevi leggere in quegli espositori rettangolari dei giornalai e che puntualmente parlavano di una qualche violenza (sessuale o meno) successa in Italia. A Vienna invece non ho paura, ma perchè? I delinquenti non sono solo in Italia, e gli zombie non sono solo in Germania.
sabato 22 gennaio 2011
Camminare in strada di notte ti regala sensazioni contrastanti. Adoro camminare di notte, sentire solo il rumore dei tuoi tacchi che rimbombano per le vie, pardon, le Gasse di Vienna. Quando ti ritrovi su un marciapiede in piena notte, o ancora meglio alle prime luci del mattino, ti senti più viva. Ieri notte tornando a casa si incontravano per strada ragazzi che con la bicicletta trasportavano i giornali. Sembravano degli humpa-lumpa: stessa bici, stessi giornali, stessi lineamenti asiatici. Stesso tutto. Sembravano uno la fotocopia dell'altro. Vederli mi aveva messo allegria, non ero più la sola sveglia. A dire il vero mi aveva fatto venire anche voglia di Kebab, ma ero troppo stanca per arrivare fino all'uscita della metro.
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