sabato 8 gennaio 2011

Un altro viaggio verso la cruccolandia

Domani si riparte per l'Austria. In valigia paia su paia di caldissime calze di lana stile "papà Massimo", che l' anno scorso avevo riportato a casa pensando: "no ma, vedrai che nel 2011 sarò in Italia!Eh si è visto. Queste 3 settimane sono state intense, lunghe, diverse dal Natale scorso. Non sono più la SilviaCheFaLoSVE. Sono la SilviaMasochistaCheFaLaSpecialistiaca a Vienna! Wow! Il sogno della mia vita che si avvera. E per caso. Chi la voleva Vienna? Vienna, la città dell'amore romantico e principesco. Anche se a dir la verità qui di amore se n'è visto poco. Si, perchè gli austriaci sono freddi e distanti. La fidanzata ce l'hanno, ma mica se la "vivono". Comunque bando alle ciance, non sono qui per parlare di cose smelense. Il mio progetto Sve è terminato da 3 mesi, 1 settimana, 13 ore, 27 minuti e 14 secondi... non scherzo, ho il conto alla rovescia sul desktop del Mac! Era il mio conto alla rovescia verso la libertà! Finalmente avrei fatto le valigie e sarei finita in una realtà un po' più "aperta". Detto ciò non voglio dire niente di negativo nei confronti del mio SVE, perchè è stata l'esperienza più fantasmagorica della mia vita! Passi da momenti di euforia pura a giorni in cui hai la lacrimuccia facile, e basta che qualcuno ti chieda come stai per scoppiare a piangere. Si, lo SVE mi ha cambiato, in senso buono ovviamente... (il senso cattivo lo si può notare nel giro vita! :(( ). Dopo un anno, forse non ho imparato del tutto chi sono e cosa voglio, ma di sicuro ora so cosa NON voglio. Per questo faccio così fatica a tornare ad Eggenburg (e difatti non ci torno quasi mai!). Ad un'ora dalla capitale, sento quel paesino ancora troppo vicino, è come se tentasse di soffocarmi da lontano. Il primo mese a Vienna soffrivo ogni volta che qualcuno mi chiedeva: Quando torni? Neanche la mia migliore amica si accorgeva che ciò che volevo era essere lasciata andare. Aria volevo solo aria. Quella inquinata della capitale va benissimo. L'odore di Kebab quando esci dalla metro. L'odore della metro.
Ciò che più mi faceva stare male era la parola TORNARE. Quando TORNI? Non quando Vieni. La connotazione è ben diversa. E più me lo chiedevano e più non andavo. E piano piano ho conosciuto più persone a Vienna, tutti rigorosamente italiani, con cui posso fare la stupidina e le battute alla silviaarvati.
Ora dopo un anno, ho una mia identità, non sono più quello che, seppure con affetto e buone maniere, mi era stato "imposto". Sono la Silvia, mantovana che vive a Vienna.

Un grazie speciale a Irene che mi ha sostenuto per tutto questo tempo!

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